Essendo questa una questione essenziale e delicata daremo qui alcune linee guida e valutazioni utili per orientarsi adeguatamente.
Partiamo parlando dei costi perché il primo e più grande vantaggio che i marketplace quali Amazon sembrano avere è proprio quello del costo. Mentre la realizzazione di un proprio e-commerce comporta infatti un impegno finanziario iniziale di un certo peso, aprire un negozio su Amazon, se si opta per la soluzione base, è gratuito.
Stando così la situazione, sembrerebbe una ottima soluzione. Se si guardano però le cose da vicino, ci si accorge come la realtà non sia proprio così semplice.
La ragione è che ad esempio Amazon, così come i marketplace in genere, benché non chieda niente per l’apertura di un e-commerce di base, richiede una percentuale sul venduto che varia dal 6% al 20% in ragione delle categorie dei prodotti. La maggior parte dei arriva a pagare in media il 15%, per cui nei calcoli che seguono prenderemo questo ammontare.
Oltre questo l’account di base ha delle importanti limitazioni. Ad esempio non è possibile effettuare più di 40 vendite al mese e certe categorie di prodotti sono precluse. Inoltre non si ha l’accesso ai report delle vendite e manca una vera gestione di magazzino.
Con l’account professionale, mentre le limitazioni elencate spariscono, le commissioni rimangono e a queste si aggiunge il costo di 39 Euro al mese per questo tipo di account.
Se ora si analizza la questione calcolatrice alla mano si vede facilmente quanto di fatto vendere con Amazon a livello professionale sia poco conveniente. Facciamo un esempio di un e-commerce piccolo, che ha un fatturato di 2000 Euro al mese, che è un ammontare quasi irrisorio per un negozio e-commerce che non sia solo amatoriale.
Questo e-commerce dovrà pagare ogni mese ad Amazon in media 300 Euro ((2000/100) * 15), e avendo probabilmente più di 40 vendite al mese, dovrà anche pagare i 39 Euro di canone mensile. Il che porta il tutto a quasi 350 Euro/mese.
E’ facile vedere come con questa cifra, nel giro di alcuni mesi, sia possibile pagarsi un proprio e-commerce di cui si detiene la totale proprietà.
E’ bene comunque rilevare che il confronto costi “marketplace / proprio e-commerce”, appena presentato non tiene conto della pubblicità che un’azienda che gestisce da sé un e-commerce deve sostenere per promuoverlo, rispetto a chi invece si affida agli utenti che già esistono su Amazon.
Questa considerazione, benché possa variare in parte la lettura del confronto, non cambia però le conclusioni finali, per le specifiche ragioni che analizzeremo più sotto parlando di concorrenza e pubblicità.
Quando quindi la scelta di un marketplace è davvero conveniente rispetto a quella di un proprio e-commerce? Da quello che precede la risposta è che lo è solo o per e-commerce amatoriali che non fatturano di più di qualche centinaio di Euro al mese, o per chi non vuole prendersi l’incarico di pubblicizzare e promuovere il proprio E-commerce attivamente e preferisce affidarsi a quello che arriva dal marketplace.
Quest’ultima motivazione, come si diceva, porta però a lungo termine a risultati molto spesso marcatamente inferiori a ciò che si ottiene promuovendo adeguatamente il proprio e-commerce, come si vedrà più sotto.
Parte 2: Marketplace o proprio e-commerce: sviluppare il brand >
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